Timballo napoletano di ziti
Ricetta di Eva Scialò
Il timballo è una preparazione nobile della cucina meridionale, in particolare della Sicilia e della Campania; le origini del nome – e le modalità i preparazione - vanno ricercate in uno strumento arabo, una sorta di tamburo cilindrico di altezza pari al diametro, contenitore ideale di un pasto da re riccamente farcito con pasta, carni pregiate, sughi elaborati. Molto in voga presso le case nobiliari della capitale borbonica, vide la sua forma trasformarsi in tronco-conica, nel tardo ‘700, al fine di facilitarne la sformatura. A differenza di pasticcio e lasagne, anch’essi riccamente farciti, il timballo viene servito in crosta, utilizzando la pasta briseè. La letteratura gastronomica conserva tracce dei timballi negli scritti di Vincenzo Corrado e Ippolito Cavalcanti; allora come oggi il timballo è sinonimo di giorno di festa, di mani che passano piatti suntuosi e ricchi. E di una preparazione lunga e certosina, magnificamente ritratta nella pellicola Big Night di Stanley Tucci. Tante sono le varianti scaturite dall’originario tamburo arabo; le più famose sono la versione siciliana, con anellini, ragù e melanzane, e quella napoletana, preparata con ziti, polpettine, ragù e fior di latte.